Rendita Inail per malattia professionale (MP), di cosa si tratta

Malattia professionale
La Costituzione italiana tutela il lavoro, la salute fisica e psichica dei cittadini e garantisce, allo stesso tempo, la dignità della persona umana. Ogni attività produttiva di reddito comporta un rischio generico: la tutela Inail (Istituto Nazionale Assicurazioni contro Infortuni sul Lavoro) inizia quando il rischio assume i connotati del rischio generico aggravato. Il rischio è generico quando l’agente pericoloso è presente sia nell’ambiente lavorativo come nell’ambiente extra lavorativo. Il rischio è aggravato l’agente non è espressamente previsto nel processo produttivo ma potrebbe essere presente più frequentemente nell’ambiente in cui si lavora rispetto all’ambiente extra lavorativo.

Ogni dipendente, pubblico o privato, è coperto da un’assicurazione obbligatoria per la tutela contro i rischi lavorativi, gli infortuni e le malattie professionali. L’assicurazione è gestita dall’Inail e prevede un’indennità per i danni temporanei e permanenti, provocati al lavoratore dalle malattie professionali, e comprende le relative prestazioni sanitarie e riabilitative che ad esse conseguono. 

Le malattie professionali sono diverse e possono avere differenti cause, come agenti chimici, fisici o biodinamici. Possono riguardare l’apparato respiratorio o la pelle, come le dermatiti da contatto; possono essere tumori, malattie psichiche o psicosomatiche legati ai disagi subìti in seguito e a causa di mobbing.

Vedere riconosciuti il diritto ad indennizzo o la rendita per malattia professionale è un percorso articolato: avvalersi della consulenza e dell’affiancamento di un medico legale è sicuramente una garanzia per una corretta e chiara gestione della pratica in ogni sua fase. In breve e in maniera schematica, proponiamo le tappe che il percorso della pratica potrebbe presentare. 

La prima fase: l’istruzione amministrativa
Acquisizione della documentazione medica e lavorativa (estratto conto previdenziale Inps e mansionario).
Stabilire se l’attività lavorativa è gravata da rischio quanto meno di tipo generico aggravato (per MP tabellata e non tabellata), se l’attività stessa è in corso e, in caso contrario, la data di cessazione attività lavorativa a rischio per il calcolo del periodo massimo d’indennizzabilità.
Acquisizione documentazione Inail (eventuale altre domande, altre MP o Infortuni in rendita o non, eventuali comunicazioni Inail, eventuali Mod. 22SS - valutazioni postumi - Inail).
Acquisire nominativi di testimoni, soci lavorativi, colleghi, etc.
Inquadramento della fattispecie di domanda da inoltrare: malattia professionale tabellata (ove vige il principio della Presunzione Legale d’Origine) o malattia professionale non tabellata (con onere probatorio a carico del lavoratore).

Seconda fase: istruzione medico legale 
Acquisire dalle ditte in cui si è lavorato il DVR – Documento di Valutazione del Rischio (ex D.Lgs. 81/2008) - e disporre relazione ambientale da parte; qualora la ditta è in attività occorre fornire il manuale d'uso e manutenzione delle macchine utilizzate.
Predisporre accertamenti medici per definire la gravità della malattia e acquisire copia della cartella sanitaria del medico competente (comprese le visite periodiche).
Valutazione medico legale del danno permanente biologico della MP.
Acquisizione del parere CONTARP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione).

Terza fase: Contradditorio Inail - medico legale 
Acquisizione dei motivi dell’eventuale rigetto della domanda di malattia professionale (Mod. 12 SS – diario clinico).
Richiesta del mod. 22SS – valutazione postumi.
Richiesta visita medica collegiale ex art 104 DPR 1124/65 ri-allegando copia valutazione ambientale e medico-legale con quantificazione in base alla tab. INAIL sul danno biologico allegata al D.Lgs 38/2000.

Quarta fase: il ricorso in giudizio
Depositare CT Ambientale, CT Medico-legale, richiedere prove testimoniali, depositare ulteriore documentazione medica ed ambientale (comprensiva di indagini strumentali).